2018 – Dati normativi di trasparenza dei pittogrammi ARASAAC: studio con popolazione adulta

Autori

Roldán Coya, Jonatan Walter

Viera Delgado, Beatriz

Università di La Laguna

Alonso Rodríguez, M. Ángeles

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Sintesi

Dati normativi di trasparenza dei pittogrammi ARASAAC: studio con popolazione adulta

L’uso di pittogrammi è comune nel lavoro o nella terapia con persone con esigenze di comunicazione complesse (NCC), così come in più situazioni della vita quotidiana di molte persone. Questo studio cerca di ottenere dati dai simboli grafici ARASAAC analizzando la loro trasparenza per ottenere un database standardizzato con una popolazione normale. A questo studio hanno partecipato 41 adulti, ai quali sono stati presentati 548 stimoli per individuo, dei 1.644 totali, che hanno dovuto valutare su una scala a 7 punti in base alla loro trasparenza. I risultati indicano che i pittogrammi utilizzati possono chiarire in modo efficiente.

Abstract

The use of graphic symbols is not unsual among therapist who work with people with complex communication needs (CCN), as well as in numerous situations in the everyday life of many people. The aim of this study is gather data of the ARASAAC graphic symbol’s validity analysing its transparency to achieve a scale data base with normal population.
In this study 41 adults participated, to whom 548 stimuli, of the total 1.644, were presented per individual. They had to value them in a 7 points scale according to its transparency. The results indicate that the graphic symbols used, can be elucidate in an efficient way.

Partecipanti e compito sperimentale

Il campione ottenuto è stato estratto mediante campionamento non probabilistico per comodità. Ha quindi contato 41 partecipanti spagnoli, il 17% uomini e l’83% donne. L’età del campione variava in un intervallo compreso tra 18 e 34 anni, con una media di 20,50 anni e una deviazione standard di 3,06. La maggior parte di loro erano studenti universitari di psicologia, fisica e master, studenti dell’Università di La Laguna e una minoranza di studi di Bachelor. Il 50% del campione aveva l’inglese come seconda lingua. Il 50% del campione aveva l’inglese come seconda lingua.

Nel presente studio è stata utilizzata una metodologia tipica di questo tipo di lavoro normativo, cioè la raccolta di stime soggettive sulla traslucenza o sul grado di relazione di un pittogramma e della sua etichetta verbale. Lo sviluppo del test è stato effettuato in un’aula con più computer, attraverso una piattaforma web che ha permesso la valutazione dei pittogrammi raccolti in 3 set totalmente diversi, chiamati Task 1, Task 2 e Task 3 con 548 stimoli diversi ciascuno.
La durata variava intorno ai 45-60 minuti. Il loro compito era quello di individuare il livello percepito di relazione tra il pittogramma presentato sullo schermo e un’etichetta verbale associata. Gli stimoli sono stati presentati automaticamente e sono rimasti sullo schermo fino a quando il partecipante non ha emesso la sua risposta.

Conclusioni

L’obiettivo principale di questo lavoro è stato quello di ottenere dati sul grado di trasparenza, cioè il grado di relazione di un pittogramma e la sua etichetta verbale, attraverso una scala ed estrarre una distribuzione normativa con cui baremar materiale pittografico.

I risultati consentono di prevedere in che misura la banca dati utilizzata può essere abbastanza interpretabile da essere considerata trasparente. Tenendo conto del valore minimo e massimo della scala graduata, essendo queste le estremità 1 e 7, abbiamo una base di pittogrammi abbastanza accessibili in riferimento al loro significato. Le statistiche descrittive rivelano una trasparenza media di base di 6,06, indicando precisamente che i pittogrammi possono essere chiariti in modo efficiente.

La deviazione standard di 1,21 riflette anche che la maggior parte degli stimoli tende ad essere ben valutata. Infatti, dei 1644 articoli, 1533 avevano un punteggio di 4 o più (dal grado medio di relazione in poi), indicando che il 93% della base del pittogramma ha una valutazione accettabile o perfetta.